IL TEMPO DEI FUNGHI NON SCADE MAI

by on Set 29, 2015 in Azienda , Biologico , News
Prataioli, porcini o nuova varietà, il tempo dei funghi non scade mai. Dal Corriere delle Imprese del 14 Settembre troviamo questo articolo molto interessante di Barbara Bertuzzi: ” Si avvicina l’autunno, è tempo di funghi. Ma non è così per i fungicoltori emiliano-romagnoli che, prevalentemente nella zona di Rimini e tra Bologna e Modena, coltivano tutto l’anno prataioli (champignon) bianchi di dimensioni tendenzialmente piccole, 4-8 cm di diametro (3,9-4,2 euro/kg sullo scaffale della Gdo-Grande distribuzione; fonte:Cso) e quelli crema fino ai 12 cm, più saporiti ( 4,3-4,9 euro/kg). I portobello detti anche funghi cappella; da fare farciti (5,5-6,7 euro/kg) e i pleurotus o sfiandrine per la griglia e i risotti (4,6 euro/kg). Circa un quinto della produzione italiana proviene della nostra regione ossia 15 milioni di chili su 80. Li coltiviamo riproducendo in ambiente controllato quello che succede in natura, spiega Loredana Alberti da quasi 40 anni alla guida della Fungar di Coriano (Rimini), oltre 15.000 metri quadri di fungaia e 3 milioni di chili prodotti ogni anno. Prepariamo i substrato – spiega- partendo da una base di paglia di cereali che viene pastorizzata. Dopo 45 giorni inoculiamo il micelio (la pianta del fungo) mantenendo l’ossigenazione a 27 gradi e al secondo mese, bagniamo adeguatamente. Nel giro di sette giorni procediamo con la raccolta. Vende mediamente sui 2-3 euro/kg eccetto il Pleurotus che prezza 3,4 euro/kg:è più difficile, la sua produttività non è costante. Però aggiunge: lo scarto in cucina è nullo. In futuro? Pensiamo alla coltivazione dello shitake, un fungo medicinale dalle numerose virtù preventive e terapeutiche. Molto buono – dice – ma bisogna farlo conoscere al consumatore italiano. Specializzata in prataioli anche biologici, Valentina Borghi è linfa giovane dell’azienda che a Minerbio (Bologna) porta il suo nome, fondata dal padre agricoltore quando nell’Ottanta. Oramai stanco della volatilità delle rese nei campi, decise di cambiare rotta. Ci sono trenta stanze culturali – e racconta la trentottenne – 120 addette che si cimentano nella raccolta a mano. (vendita diretta a partire dai 2 euro/kg). Attenzione alla qualità in primis e costanti investimenti in moderni sistemi di climatizzazione per offrire un prodotto fresco e buono con la voglia di sorprendere e creare sempre nuovi trasformati. Nasce proprio in questi giorni una speciale linea di funghi, raw food, sull’onda della filosofia del crudismo. Particolarità: sono essicati a temperature inferiori ai 42 gradi. Per chi invece vuole dedicarsi alla raccolta del fungi selvatico, l’Emilia Romagna è la cullo del Fungo Porcino Igp di Borgotaro (Parma). Basta cliccare su fungodiborgotaro.com per conoscere la crescita e reperire la mappa dei sentieri.”

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