Funghi Valentina: la richiesta di funghi di qualita’ e bio non risente della crisi

by on Set 23, 2013 in Azienda , Biologico , Fungicoltura , Storia
I prezzi dei funghi risultano stabili da diversi anni. “La domanda non risente troppo del delicato contesto economico e anzi il mercato risulta vivace, al momento”. Così riferisce a FreshPlaza Valentina Borghi, titolare dell’omonima azienda “Funghi Valentina”, aggiungendo: “Forse perché trattiamo prodotto di alta qualità, siamo poco disturbati dalla concorrenza straniera che, in genere, riguarda il prodotto di fascia più bassa.” “Lavorando solo il nostro prodotto, riusciamo a soddisfare la domanda del mercato interno ma, recentemente, abbiamo anche iniziato ad esportare verso l’Europa centrale, dove c’è una buona richiesta di funghi freschi, soprattutto biologici.” “La filiera del fungo bio – illustra Valentina Borghi – parte dal compost e prosegue per tutto il suo ciclo di vita. Una volta raccolto, a mano, il fungo viene depositato delicatamente nella confezione e mai più toccato, arrivando integro al consumatore, attraverso una controllata catena del freddo.” “Anche il trasformato biologico segue rigide procedure. Le materie prime bio sono cucinate in rivoluzionari macchinari che lavorano in assenza di ossigeno e ad alte temperature. Invasettati ancora caldi, poi pastorizzati ed etichettati, i funghi bio sono pronti al consumo, senza conservanti né aromatizzanti aggiunti.” La linea di prodotti in vaso “I Funghi di Valentina, delizie italiane pronte da gustare” (vedi notizia su FreshPlaza del 05/09/2012), disponibili in versione da agricoltura biologica e integrata. L’azienda confeziona vasi di diverse misure, personalizzati e realizzati a marchio commerciale, secondo le esigenze del cliente. Funghi Valentina è una moderna azienda agricola che dal 1980 coltiva e lavora funghi prataioli (Agaricus bisporus), meglio noti come champignon. L’azienda dispone di 9.000 metri quadrati coperti, in cui lavorano oltre 90 addetti, soprattutto donne, con un’età media inferiore ai 30 anni. Negli anni, la fungaia si è sempre ampliata, prima 4, poi 8, 10, 18, fino alle odierne 30 stanze cui si è aggiunta, nel 2008, anno dell’ultimo intervento, un’area di lavorazione e trasformazione dei funghi. La raccolta, cernita e confezionamento dei funghi avviene manualmente e la formazione del raccoglitore dura dai 6 ai 12 mesi proprio per la specificità delle operazioni richieste dal prataiolo: bianchezza, compattezza, profumo, cappello chiuso e lamelle rosa sono tutte caratteristiche imprescindibili del fungo appena colto e di qualità. La coltivazione in stanza ricrea il microclima del sottobosco. Software ed esperienza dosano umidità, ossigeno, acqua e temperatura. Il compost impiega circa 15 giorni per imbiancare, creare le ife dei primi funghi che, maturi, saranno raccolti per tre fruttificazioni, chiamate volate. L’azienda sfrutta le più recenti tecnologie per produrre meglio, più sano e nel rispetto del proprio territorio. Grazie alla climatizzazione, acque e aria vengono filtrate e analizzate, così da ottenere funghi che, crescendo in stanze colturali igienicamente protette, sono sicuri e di qualità. “Commercializziamo il prodotto fresco, confezionato allo stato originario, ma anche la quarta gamma. Il packaging dello champignon è variabile: cestino (1,5 kg di prodotto), padella bassa (3 kg), padella alta (5 kg), padella di plastica (3 kg), ecc.” “Recentemente – continua Valentina – abbiamo introdotto Portobello (nella foto sotto), una variante del fungo champignon, di colore marrone-crema, con un cappello piatto che può crescere fino a 12 cm circa, a seconda delle condizioni. Per la sua consistenza soda e carnosa è comunemente usato in cucina.” “Dal 2008, anno in cui abbiamo avviato gli ultimi ampliamenti aziendali, proprio in corrispondenza della bolla speculativa; la nostra è una continua sfida. Procediamo, forti della qualità che offriamo, cercando di ridurre i costi e aumentando l’efficacia del lavoro e l’efficienza energetica”, riferisce Valentina. “Pertanto, utilizziamo le energie rinnovabili, riduciamo gli sprechi, scegliamo il riciclo e l’attenta gestione dei rifiuti. Il compost esausto è un ottimo ammendante agricolo e, grazie ai sali minerali rilasciati dal fungo, conclude in maniera naturale e non invasiva il ciclo naturale del prodotto. La coltivazione avviene a 17° C, quindi l’utilizzo di energia per riscaldare e raffreddare è un elemento su cui abbiamo sempre lavorato, producendo ad impatto zero, grazie all’utilizzo dell’energia solare di un impianto di 600 kw complessivi (vedi notizia su FreshPlaza del 05/12/2012), che ricopre il tetto della struttura”, conclude Valentina Borghi. L’azienda Funghi Valentina è certificata QC, Bio e IFS, International food standard, la certificazione di prodotto da agricoltura biologica e da agricoltura integrata, a tutela dell’igiene e salubrità del prodotto.

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